L'approccio relazionale-sistemico nasce negli Stati Uniti negli anni Cinquanta del secolo scorso da un felice incontro fra discipline differenti quali la teoria dei sistemi, la cibernetica e le scienze umane.
Tale approccio, inizialmente nato per contrapporsi alle psicoterapie ad indirizzo psicodinamico e a quelle di derivazione comportamentista, fino ad allora predominanti, ha introdotto significativi mutamenti, una teoria della tecnica profondamente innovativa e soprattutto un modo nuovo di pensare ed intendere sia la psicopatologia sia il processo terapeutico.
L'approccio relazionale-sistemico si caratterizza sostanzialmente per la sua visione della persona in quanto inserita nella rete delle relazioni per lei più significative e per
l'attenzione ai processi di cambiamento.
La terapia sistemica è stata identificata a lungo con la terapia della famiglia.
Oggi tale limitazione è venuta a cadere e si può senz'altro dire che l'ottica sistemica, i suoi metodi e le sue tecniche sono applicabili anche alla terapia individuale.
Infatti, ultimamente si è prestata particolare attenzione al mondo interno del terapeuta, al mondo interno del cliente e alla relazione fra i due mondi e i vari sistemi di riferimento in cui sono immersi.

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